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EDITORIALE

DOVE SIAMO
DOVE VOGLIAMO ANDARE


Non bastava la pandemia, a rendere difficile l’avvio di questo 2022. Altre due enormi emergenze ci travolgono, proprio quando alzavamo la testa. Il conflitto Russia-Ucraina che si sta consumando è più vicino di quanto si pensi e poi c’è la grande emergenza dei forti, fortissimi aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia, fonte di seria difficoltà per imprese artigiane e di piccole dimensioni.

Confartigianato vorrebbe una risoluzione immediata del conflitto. Una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere, anche perchè le sanzioni annunciate dall’Occidente rappresenteranno un’arma a doppio taglio. Da un lato colpiscono banche, interessi e singoli individui in Russia. Dall’altro potrebbero limitare il commercio e le esportazioni occidentali verso la Russia. Quali sono i settori più coinvolti da questo punto di vista in Italia? Le nostre banche sono fra le più esposte in Europa con prestiti ad aziende pubbliche e per finanziare il debito russo. L’interruzione dello Swift, il principale sistema di pagamenti internazionali, una misura finora considerata ma non ancora attuata dall’Occidente, paralizzerebbe i bonifici con Mosca. Poi ci sono i commerci: l’Italia esporta moltissimo in Russia. La guerra ha già fatto schizzare alle stelle il prezzo di gas e petrolio.

 

Quindi dove siamo, cari artigiani?

Siamo arrivati a raggiungere la consapevolezza che comunque ci muoveremo per diventare autonomi, dal punto di vista dell’indipendenza energetica, saremo in ritardo. Dovremo incentivare l’incremento delle energie rinnovabili, o la produzione di gas nazionale, o l’acquisto collettivo di energia da parte dell’UE. Sono prospettive, mentre il problema è adesso. Confartigianato ha più volte sollecitato il Governo, che è intervenuto con provvedimenti per abbattere gli incredibili aumenti che stiamo subendo. A fine gennaio il Governo ha adottato ulteriori interventi, nel decreto Sostegni, sempre con l’intento di attenuare l’impatto del caro-bollette sulle piccole imprese, annullando gli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 alle utenze con potenza pari o superiore ai 16,5 kW. Il prossimo e irrinunciabile passo da compiere è la riforma strutturale della bolletta elettrica, eliminando quegli assurdi squilibri che oggi penalizzano i piccoli imprenditori, costretti a pagare il 49% degli oneri generali di sistema per finanziare una serie di agevolazioni, tra cui quelle agli energivori.

 Dove vogliamo andare?

Il cambiamento non basta intercettarlo. Occorre attuarlo.

Il terremoto economico e sociale prodotto dalla pandemia ci impone di fronteggiare trasformazioni senza precedenti, per impatto e velocità, che stanno cambiando il business e la nostra vita quotidiana.

Uno scenario complesso e in continua evoluzione, dove globalizzazione, innovazione tecnologica pervasiva e nuova domanda dei clienti ci pongono sfide di un nuovo approccio.

La qualità vincente di un imprenditore in passato era saper produrre. Niente era più importante che saper lavorare in fabbrica alle macchine con gli operai.

Due sono le lenti con cui l’imprenditore/l’imprenditrice deve costantemente guardarsi: il valore che genera e le prospettive di crescita.

Poniamoci sempre queste due domande:

1.        Quale attuale prodotto-servizio rappresenta un valore per il cliente?

2.       Questo prodotto- servizio è superabile/migliorabile? Oggi. E domani?

E troviamo insieme le soluzioni!